UNO SCONOSCIUTO CHIAMATO EMOZIONE


“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo.” – Vincent Van Gogh

Emozioni, queste sconosciute… oggi condivido con voi una riflessione di queste settimane, che riguarda qualcosa che ho sperimentato sulla mia pelle. Non so se è capitato anche a voi, ma durante l’emergenza Covid-19 e la quarantena, mi è successo di entrare in contatto, più o meno volentieri, con emozioni diverse da quelle che sono abituata a sentire di solito.

Ho compreso, ascoltandomi, che quelle sensazioni, pur essendoci già, sono qualcosa che sento come sconosciuto, come meno tollerabile. Forse perchè ci sono meno abituata.

Sono quelle emozioni che la normale routine quotidiana non ci fa toccare. La vita frenetica e i tempi serrati ci aiutano, infatti, a stare lontani da quelle emozioni, a volte spiacevoli, che ci spaventano di più e che ci fanno sentire di avere meno controllo.

Come mai accade tutto questo? Stringendo l’imbuto sempre di più, eliminando le altre “distrazioni”, la nostra attenzione si restinge e ci fa sentire tutto di più, è tutto amplificato. Ogni cosa non è più programmata. Perdiamo quell’illusione di sicurezza.

I pesi e le misure delle cose si riorganizzano nella nostra testa. Ma soprattutto, quando c’è molto silenzio fuori, i pensieri hanno un volume più alto e le emozioni un’intensità maggiore.

Ricorda, però, che quelle sono emozioni spiacevoli, non negative. Sono a servizio della nostra vita quotidiana, ci aiutano ad organizzare il nostro comportamento. Sono qualcosa che ci serve comunque, che ci consente di ascoltarci e che ci permette di avere una maggiore consapevolezza di noi e del nostro vissuto.

E soprattutto, ora che gradualmente si torna alla routine quotidiana, frenetica e, a volte, quasi totalizzante, ricorda di non dimenticare tutto questo.


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